#iorestoinSALA: 8 marzo, il cinema è donna
“Quando sarà spezzata l’infinita schiavitù della donna, quando ella vivrà per sé e grazie a sé, poiché l’uomo – finora abominevole, – le avrà reso il suo congedo, sarà poeta, anche lei! La donna troverà dell’ignoto! I suoi mondi d’idee differiranno dai nostri? – Troverà cose strane, insondabili, ripugnanti, deliziose; noi le prenderemo, noi le comprenderemo.”
(Arthur Rimbaud, Lettera del Veggente, 1871)
Donne che, in una società dominata da un visione maschile (e maschilista), hanno fatto la storia della scienza (Marie Curie, pioniera nello studio della radioattività, due volte insignita del Nobel in due campi diversi, ma la cui persona, nonostante ciò, non è stata risparmiata dal marchio d’infamia “elargito” dall’ambiente maschilista che la circondava, come ben illustrato dal biopic di Marie Noelle);
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donne che hanno fatto da apripista all’ingresso del sesso femminile nella politica attiva e militante (Nilde Iotti, ritratta a cento anni dalla nascita nel documentario di Peter Marcias, con la partecipazione di Paola Cortellesi che ne ripercorre il pensiero e che si avvale di numerose testimonianze di chi la Iotti l’ha frequentata e conosciuta a fondo);
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donne che, in maniera incompromissoria e anche auto-distruttiva, hanno lasciato un solco indelebile nella storia della musica (Nico, non tanto o non solo con Warhol e i Velvet Underground quanto piuttosto nella sua successiva carriera solista di cui Susanna Nicchiarelli prende in esame l’ultimo, tragico ma vitalissimo segmento);
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donne che, anche se molti di noi non lo sapevano, hanno fatto la storia del cinema e che quando la Nouvelle Vague è nata loro c’erano (Agnès Varda, qui con il suo ultimo film-testamento Varda by Agnès; un must sia per chi già ne conosce l’opera sia soprattutto per chi ancora la deve scoprire);
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donne che sono morte in nome dell’arte, della libertà e del pacifismo (Pippa Bacca, assassinata in Turchia durante una sua performance itinerante);
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donne che hanno ritratto la mafia, i suoi morti e così facendo l’hanno sfidata (Letizia Battaglia), usando la macchina fotografica come un’arma, cogliendo appieno e in tutta la sua responsabilità e potenza il doppio senso del verbo shooting;
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donne registe che ci hanno regalato uno dei film più sorprendenti e freschi degli ultimi anni, tutto al femminile (Emma Dante e Le sorelle Macaluso);
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donne che con i loro film hanno denunciato, non senza ironia, la mentalità profondamente patriarcale dominante in Arabia Saudita (Haifaa Al Mansour e la sua Candidata ideale);
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donne che hanno ritratto la lotta per l’emancipazione femminile di fronte al fondamentalismo religioso nell’Algeria degli anni ’90, dove voler essere semplicemente se stesse e perseguire i propri obiettivi è già porsi, volenti o nolenti, in un’ottica anticonformista e pericolosa (l’autobiografico Non conosci Papicha di Mounia Meddour).
In più, appositamente messo a disposizione da Wanted Cinema per l’8 marzo e oltre (soprattutto oltre: il film resterà infatti disponibile anche nei giorni a seguire), il documentario Il mio nome è clitoride. Le giovani registe Lisa Billuart-Monet e Daphné Leblond mettono al centro del loro lavoro e della loro esplorazione un gruppo di ragazze che parlano tra loro della sessualità femminile. Con coraggio, libertà e humor, condividendo le loro storie ed esperienze con il desiderio di cambiare il mondo che le circonda, affermando il loro diritto come donne a un’educazione sessuale informata, libera da costrizioni e taboo, superando i limiti imposti da una mentalità limitata.
Last but not least, visto che molto si è parlato e si parla (e si parlerà!) di registe, non lasciatevi sfuggire Un confine incerto, il nuovo film di Isabella Sandri, distribuito da Cineteca di Bologna, che esordirà il 10 marzo nel network di #ioretoinsala. Coraggiosa investigazione attaverso le piaghe del fenomeno della pedo-pornografia online, il film della Sandri riesce ad essere, al tempo stesso, avvincente e rivelatorio, rigoroso senza sensazionalismi, grazie ad una profonda attività di documentazione sul lavoro svolto dalla Polizia di Stato per contrastare un fenomeno sempre più diffuso e del quale sembra che si faccia ancora fatica a parlare. Trovate tutte le informazioni sul film – e sull’evento del 10 marzo che vedrà protagoniste la regista Isabella Sandri, il produttore Giuseppe Gaudino, l’attrice protagonista Anna Malfatti (qui al suo esordio) e l’attore protagonista Moisè Curia – nella nostra pagina dedicata.
Buon 8 marzo a tutte le donne (e perché no, anche a tutti gli uomini), con la consapevolezza che le battaglie per i diritti e l’emancipazione non durano certo un giorno.
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Guarda i trailer dei film:
- Marie Curie
- Nilde Iotti – Il tempo delle donne
- Nico, 1988
- Varda by Agnès (leggi anche gli approfondimenti sul film)
- Sono innamorato di Pippa Bacca
- Letizia Battaglia – Shooting the Mafia
- Le sorelle Macaluso
- La candidata ideale
- Il mio nome è Clitoride (scarica il pressbook del film)