L’editoriale di ottobre
Presentazione del programma di ottobre nelle sale della Cineteca di Bologna firmato dal direttore Gian Luca Farinelli.
Possiamo dire una cosa positiva? Nel momento in cui scrivo (e spero sia così anche quando leggerete questa introduzione), contrariamente a quanto accaduto negli ultimi due anni, non stiamo assistendo a un preoccupante aumento di casi di Covid. E non c’è dubbio che proprio il famigerato virus, nel difficile periodo che ci auguriamo di esserci lasciati alle spalle, si sia rivelato il più tenace avversario della frequentazione delle sale. Per questo abbiamo imbastito un programma molto ricco e divertente nel quale, come sempre, dialogano il presente e il passato del cinema.
A un luminoso presente appartiene un’attrice francese che, dopo la folgorante rivelazione a Cannes 2013 con la Palma d’oro per La Vie d’Adèle, ci ha progressivamente sorpreso e conquistato. Come accade alle attrici molto belle, la prima cosa che si è portati a pensare di Léa Seydoux è che a tale fascino non possa corrispondere altrettanta bravura. E invece Léa è costantemente cresciuta di film in film, costruendosi una carriera internazionale da grande diva. Frequenta le grandi produzioni (è l’ultima iconica Bond girl in Spectre e No Time to Die) pur mantenendo forti radici nel cinema europeo e d’autore, con ruoli sempre più complessi che hanno esaltato le sue straordinarie doti d’interprete (da non perdere gli ultimi lavori con Desplechin e Dumont).
Avvicinandoci ad Halloween, abbiamo voluto proporre a fine mese un programma che intercetta le ultime tendenze dell’horror internazionale in tempi di Black Lives Matter (Jordan Peele su tutti), ripercorrendo, sulla scia del bel documentario Horror noire, le letture nere di un genere che – a partire dal fondativo La notte dei morti viventi fino a Scappa – Get Out e Noi – Us, passando per i vampiri della blaxploitation – più di ogni altro si è fatto portatore di uno sguardo politico sulla società americana e sul razzismo che la innerva.
Mentre proseguono le nostre matinée domenicali alla scoperta degli “I(n)soliti ignoti del cinema italiano” – che ci condurranno fino al festival Visioni italiane a inizio novembre –, nel cuore del programma troviamo un omaggio a Ruben Östlund, doppia Palma d’oro a Cannes per The Square e per l’ultimo Triangle of Sadness (in uscita questo mese). Come il nostro Ferreri mezzo secolo fa, il regista svedese è uno dei pochi cineasti che, in un mondo attraversato ogni giorno da eventi assurdi e inimmaginabili, riesce ancora, col suo stile ironico e spiazzante, a vedere oltre e a scandalizzarci.
Da un originale autore del presente a un celebrato maestro del passato come Alfred Hitchcock. In occasione della (ri)uscita nelle sale di prima visione di Psycho – il nostro Cinema Ritrovato al cinema di questo mese – dedichiamo all’impareggiabile maestro del brivido e della suspense un’ampia retrospettiva con una dozzina di titoli in splendide copie digitali, che attraversano la sua leggendaria carriera dal muto ‘inglese’ Il pensionante al sensuale Marnie. Con una perla: Il delitto perfetto nell’originale versione 3D. Ci piace pensare a questa rassegna come l’occasione per far scoprire ai più giovani (in particolare le tante matricole Unibo in arrivo in città, che accoglieremo in una speciale serata nell’ambito di Alma Mater Fest) il fascino dei classici intramontabili di un maestro che, come scrisse Truffaut, “non solo ha reso più intensa la vita, ha reso più intenso il cinema” e la cui opera “prova che un regista può conoscere il successo e rimanere fedele a se stesso, scegliere i propri temi, trattarli a modo suo, realizzare il suo sogno e farsi capire da tutti”.
Gian Luca Farinelli