Visioni Italiane 2021

Appuntamenti
21/10/2021

 

Visioni Italiane. Festival degli esordi
27ª edizione
Concorso nazionale per corto, mediometraggi e documentari.

Il festival si tiene a Bologna (Cinema Lumière),
dal 25 al 31 ottobre.

 

    • Evento speciale live: Trenodìa di Vinicio Capossela
      Un progetto di arte pubblica di Mariangela e Vinicio Capossela
    • La mostra con le tavole di Zerocalcare
      In mostra le tavole originali di Zerocalcare per il film In campo nemico
    • Eventi di apertura
      Francesco Patierno presenta il restauro del suo film Pater Familias
      Il nuovo thriller-horror-comico prodotto dai Manetti Bros:
      Il mostro della cripta di Daniele Misischia

       

    • Le anteprime dei lungometraggi
      I giganti di Bonifacio Angius
      Anima bella di Dario Albertini
      Il legionario di Hleb Papou
      Brotherhood di Francesco Montagner
      In campo nemico di Fabio Bianchini
    • I concorsi per cortometraggi di fiction e documentari
      Visioni Italiane (Premio Pelliconi al Miglior film), Visioni Doc,Visioni Ambientali, Visioni Acquatiche, Visioni Sarde
    • Incontro sulle scuole di cinema in Italia
      Intervengono Leonardo Di Costanzo, Marta Donzelli, Antonio Medici, Francesco Montagner, Mariapaola Pierini, Marina Spada
    • La solitudine del montatore
      Intervengono Paolo Cottignola, Carlotta Cristiani, Giorgio Diritti, Sara Fgaier, Cristiano Travaglioli
    • Incontro con Marco Pettenello
    • Incontro con lo sceneggiatore David di Donatello 2021 con Lontano lontano

       

    • Fare cinema a Bologna e in Emilia-Romagna
    • La tavola rotonda Il cinema che verrà: incontro con autori e produttori

       

    • Premio Luca De Nigris
      I prodotti audiovisivi degli studenti delle scuole emiliano-romagnole
    • Premio Gianandrea Mutti
      Premiazione del vincitore del nuovo bando rivolto a registi migranti attivi in Italia

www.visionitaliane.it

 

27ª edizione per Visioni Italiane, che torna felicemente in presenza, da lunedì 25 a domenica 31 ottobre al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini), promosso dalla Cineteca di Bologna: vetrina ormai imprescindibile del cinema italiano indipendente, capace di scovare quelli che diventeranno gli autori del futuro, con i suoi concorsi dedicati ai corto e mediometraggi di fiction e ai documentari, e raccogliere, attraverso dibattiti pubblici e tavole rotonde, gli autori più sensibili e attenti del panorama contemporaneo, in un confronto sempre aperto sul cinema del presente.

Un concorso che per il terzo anno consecutivo propone un premio importante, al Miglior film, offerto dal main sponsor Pelliconi, azienda bolognese leader nel mondo nella produzione dei tappi a corona: un premio di € 10.000 che accresce ulteriormente il ruolo di Visioni Italiane di festival di riferimento nel panorama nazionale. Alla Miglior regia, inoltre, un premio di € 3.000, offerto da Shopville Gran Reno, e intitolato alla memoria di Giovanni Bergonzoni.

Un programma intenso, che ai lavori in concorso affianca molti eventi speciali: partiamo dalla fine, dall’ultimo giorno di festival, domenica 31 ottobre, con la performance live di Vinicio Capossela e la sorella Mariangela Trenodìa (canto funebre), un progetto di arte pubblica che si concluderà con il corteo guidato dal trenodòs Andrea Tartaglia. La serata di finale del festival sarà invece segnata dal nuovo film di Fabio Bianchini, In campo nemico, racconto dell’esperienza di SupportoLegale, nata a seguito dei fatti del G8 di Genova nel 2001, che coinvolge Valerio Mastandrea e Zerocalcare, autore durante le riprese di alcune tavole che saranno in mostra, durante i giorni del festival, all’ingresso della Biblioteca Renzo Renzi, sempre in Piazzetta Pasolini. Ad aprire Visioni Italiane, invece, lunedì 25 ottobre, saranno il restauro del film realizzato nel 2003 da Francesco Patierno Pater Familias e il nuovo thriller-horror-comico firmato da Daniele Misischia, Il mostro della cripta, interpretato tra gli altri da Lillo e Chiara Caselli e prodotto dai Manetti Bros.

“Visioni Italiane è oggi più importante che mai e il ruolo dei festival, in particolare di quelli che fanno vera opera di ricerca, è essenziale per restituire attenzione ai film meritevoli e riaprire il dialogo tra autori e spettatori italiani”, afferma il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli. “Un dialogo vero, ricco, approfondito, non virtuale. È da qui che bisogna ripartire. Dalla voglia di riattivare la curiosità da parte del pubblico e dalla capacità delle istituzioni di dare spazio al giovane cinema. Visioni Italiane 2021 è un bel panorama di quello che potrà essere il cinema italiano di domani. La qualità della selezione dei vari concorsi conferma la capacità degli autori di esplorare, raccontare, scoprire le tante facce del nostro paese, le sue storie, i suoi desideri, i suoi sogni e di saperli raccontare, spesso, con una lingua nuova e personale. Tra le tante suggestioni è interessate notare come la centralità produttiva di Roma nel cinema d’esordio sia ormai svanita, come gli autori provengano da tutte le regioni d’Italia, come le storie siano ambientate su tutto il territorio nazionale, anzi, anche fuori da esso, e come su ventiquattro cortometraggi della selezione di Visioni, ben due terzi siano realizzati da autori ventenni”.

“Un festival è una manifestazione che porta con sé l’idea della festa, della gioia, del partecipare e condividere. È quello che ci auspichiamo possa fare questa 27ª edizione di Visioni Italiane dopo un anno di cinema chiusi e un’edizione online che ci auguriamo rimanga solo un ricordo”, racconta la direttrice del festival Anna Di Martino. “Partecipare a un festival è importante per poter incontrare gli autori dal vivo, per poter vedere i loro film in sala, e per i registi significa avere l’opportunità di confrontarsi con il pubblico: una necessità sempre più forte per il cinema italiano, a maggior ragione dopo la prolungata pandemia. Ad affacciarsi al concorso quest’anno troviamo nuovi giovani autori, registi che in molti casi anagraficamente sono nati attorno alla data di creazione del festival, il 1994, registi tra i venti e i trent’anni che forse non hanno mai visto una vhs, che non sanno cosa sia la vita senza internet, e che sono pronti a portare uno sguardo nuovo su temi personali e di attualità”.

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Evento speciale: Trenodìa di Vinicio Capossela

Domenica 31 ottobre, a partire dalle ore 16, ci immergeremo nella Trenodìa firmata da Mariangela e Vinicio Capossela. Vedremo prima il film Trenodìa di Giulio Boato e Lorenzo Danesin al Cinema Lumière. All’uscita dalla sala, il pubblico potrà partecipare, al Giardino del Cavaticcio a un corteo guidato dal trenodòs Andrea Tartaglia, accompagnato da prefiche e guidato da musicisti, suoni, lamentazioni e orazioni civili. L’esperienza live di Trenodìa e della sua restituzione cinematografica, tra azione, visione e documentazione, saranno al centro del successivo incontro (ore 17.30) alla Biblioteca Renzo Renzi intitolato Avant et après l’image, a cura di Francesca Comisso (a.titolo) con lo storico e critico d’arte Francesco Bernardelli, Mariangela e Vinicio Capossela, Giulio Boato e Lorenzo Danesin. In collaborazione con MAMbo e a.titolo di Torino.

Trenodìa (o “canto funebre”), reinterpreta al presente, attraverso i linguaggi contemporanei delle arti performative, il valore civile, spirituale e rigenerativo del pianto rituale. Il progetto è nato nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, che ha preso forma in performance itineranti e nell’omonimo documentario di Giulio Boato e Lorenzo Danesin.

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Le anteprime

Il programma serale di Visioni Italiane presenta un importante cartellone di anteprime “sorprendenti”, come le definisce Farinelli: “Le opere di Dario Albertini, Francesco Montagner, Bonifacio Angius, il lavoro sul genere di Daniele Misischia, l’esordio nel lungometraggio di Hleb Papou venti anni fa sarebbero stati salutati come la consacrazione di autori importanti, mentre oggi rischiano di passare quasi inosservati. Ad esempio il film di Papou, Il legionario, segna un passaggio importante e inedito del cinema italiano. È un’opera matura, ben diretta e interpretata, su un tema importante, l’emergenza casa a Roma, con un punto di vista inedito, il protagonista è un celerino di colore che deve sfrattare la sua famiglia da un’abitazione occupata, e il regista è un cineasta migrante, con una doppia cultura (nato in Bielorussia, vive in Italia dal 2003). Non a caso Papou a Locarno è stato premiato come il miglior regista della sezione Cineasti del presente e a Brotherhood, di Francesco Montagner, è andato il Pardo come miglior film della stessa sezione”.

Ecco il programma:

Martedì 26 ottobre, ore 20.30

I GIGANTI (Italia/2021) di Bonifacio Angius (80’)

Quattro vecchi amici si ritrovano in una casa sperduta. Affiorano ricordi, fantasmi, tensioni, ferite che il tempo non ha ricucito. Un dramma da camera che reca i segni dei giorni di lockdown in cui è stato concepito, un’indagine disincantata e pessimista delle relazioni umane, della loro fragilità, della violenza che cova nelle oscurità dell’anima.

“È una storia densa di rabbia, dolore, tenerezza, fragilità, furore, ironia, cinismo e violenza. La violenza, nei gesti e nei pensieri, negli sguardi e nelle parole, è motore invisibile delle azioni dei personaggi e, attraverso il ritratto di un piccolo mondo autodistruttivo, forma elementare dell’agire umano”. (Bonifacio Angius)

Mercoledì 27 ottobre, ore 20.15

ANIMA BELLA (Italia/2021) di Dario Albertini (96’)

Gioia è una ragazza di diciotto anni che vive in un piccolo borgo rurale del centro Italia. Fa un lavoro che ama ed è benvoluta da tutti, ma la persona a lei più cara, il padre, la costringe lentamente a stravolgere la sua vita. Le stagioni personali di Gioia non compiranno il loro ciclo naturale, ma verranno sacrificate per amore. Come Manuel, suo esordio nel lungometraggio di finzione, questa seconda prova di Dario Albertini fa tesoro della precedente esperienza di documentarista.

“Ispirato al mio documentario Slot, è il secondo capitolo di una trilogia ideale iniziata con Manuel, sul misterioso e complesso rapporto tra genitori e figli. Sullo sfondo – seppur tema scatenante – ciò che invece è protagonista nel documentario, il gioco d’azzardo compulsivo. Terminata la sceneggiatura, ho faticato molto a immaginare il film. Forse perché gli anni trascorsi a girare Slot mi impedivano di trovare una credibilità nella finzione della scrittura. Ma il fortunato incontro con i due protagonisti ha spazzato via ogni dubbio”. (Dario Albertini)

Venerdì 29 ottobre, ore 19.30 (contestualmente verrà annunciato il vincitore del Premio Gianandrea Mutti, riservato ai registi migranti attivi in Italia)

IL LEGIONARIO (Italia-Francia/2021) di Hleb Papou (82’)

Daniel, unico poliziotto di origine africana del reparto mobile di Roma, deve sgomberare il palazzo in cui vivono la madre e il fratello. Si trova di fronte a una scelta impossibile: restare fedele al corpo di polizia o salvare la propria famiglia dallo sgombero. Sullo sfondo c’è l’emergenza abitativa che affligge la capitale come molte città italiane, ma l’opera prima di Hleb Papou (vincitore del Premio Mutti 2017), tratta dal suo corto omonimo, vuole soprattutto raccontare l’Italia multiculturale delle seconde generazioni.

Premio per il Miglior regista emergente all’ultimo Festival di Locarno.

Sabato 30 ottobre, ore 20

BROTHERHOOD (Italia-Bosnia/2021) di Francesco Montagner (97’)

Tre giovani fratelli bosniaci cresciuti all’ombra del padre, predicatore islamista severo e radicale. Quando l’uomo è condannato per terrorismo, i ragazzi rimangono soli, liberi d’intraprendere ciascuno il proprio difficile cammino per diventare adulti. Per quattro anni Francesco Montagner ha osservato con delicatezza la crescita dei suoi protagonisti e la loro ricerca di un’identità, realizzando, nelle sue parole, “un’indagine su cosa significa diventare uomini, con la capacità di accettare di deludere chi ci ha cresciuto, se questo significa poter diventare la persona che si vuole essere”. “Brotherhood non è solamente un romanzo di formazione: è una favola contemporanea, una storia universale sul significato dell’essere fratelli, un’indagine su cosa significa diventare uomini, con la capacità di accettare di deludere chi ci ha cresciuto, se questo significa poter diventare la persona che si vuole essere”. (Francesco Montagner)

Pardo d’oro della sezione ‘Cineasti del presente’ di Locarno.

Domenica 31 ottobre, ore 20.45

IN CAMPO NEMICO (Italia/2021) di Fabio Bianchini (55’)

A tre anni dal G8 di Genova del 2001, Indymedia riceve la richiesta d’aiuto di venticinque manifestanti che rischiano lunghe pene detentive per l’accusa di devastazione e saccheggio. Nasce SupportoLegale, che diviene uno degli attori principali nei processi del G8, sostenendo sempre la necessità di difendere tutti gli imputati, senza distinzioni. Il racconto di vent’anni d’impegno politico è affidato alle voci degli attivisti del collettivo – e di una delle condannate, Marina Cugnaschi –, che s’intrecciano a materiali d’archivio, ai disegni live di Zerocalcare e alla lettura delle sentenze affidata a Valerio Mastandrea. “È una storia che prende il via da Bologna, quando le forze dell’ordine, tre anni dopo i fatti di Genova, si presentano al TPO per sequestrare le immagini di Indymedia per ordine della procura ligure. Il documentario nasce per raccontare cosa è stato SupportoLegale. Lo sforzo più grande è stato impiegare spezzoni di repertorio non canonici, evitando scene viste talmente tanto che ormai non turbano più”. (Fabio Bianchini)

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Le scuole di cinema in Italia e il mestiere del montatore

Due le tavole rotonde: la prima, sabato 30 ottobre, alle ore 15, è dedicata alle Scuole di cinema in Italia. In un momento in cui la formazione e l’istruzione passano per agenzie diverse, specie nel campo dello spettacolo, con continue innovazioni e con la mancanza di un canone condiviso di gusti e di sensibilità, le scuole di cinema si trovano a vivere un ruolo nel contempo più centrale e più incerto. Da un lato, la trasmissione artigianale dei saperi, le “botteghe” professionali, il mondo del cinema come universo chiuso non sono più un meccanismo funzionante, dall’altro, i metodi e gli scopi dell’educazione visiva devono confrontarsi con un’esposizione alle immagini (non solo alla loro fruizione, ma alla loro produzione) che comincia già dall’infanzia. Attraverso le esperienze di alcune scuole di cinema italiane e straniere, si metteranno a fuoco la situazione presente e le prospettive future del rapporto con le nuove generazioni in merito alla trasmissione del patrimonio culturale e alla formazione di uno sguardo critico sul mondo circostante. Interverranno: Leonardo Di Costanzo (Ateliers Varans di Parigi), Marta Donzelli (CSC), Antonio Medici (Scuola Gian Maria Volonté), Francesco Montagner (regista ed ex studente della FAMU di Praga), Mariapaola Pierini (Università di Torino), Marina Spada (Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti). L’incontro sarà condotto da Gian Luca Farinelli ed Emiliano Morreale.

La mattina di domenica 31 ottobre, alle ore 11, saliranno in cattedra i montatori: Paolo Cottignola, Carlotta Cristiani, Giorgio Diritti, Sara Fgaier, Cristiano Travaglioli. Coordinano l’incontro La solitudine del montatore Gian Luca Farinelli ed Emiliano Morreale. Il montaggio è stato forse il primo mestiere del cinema ad essere investito dalla rivoluzione digitale, quando ancora si girava in pellicola, e nell’ultimo anno e mezzo, è stato quello che meno ha risentito del lavoro a distanza. Ma il montaggio è anche il campo in cui tecnologia e memoria s’incontrano, in cui il cinema mostra un rapporto con la propria materia e la propria storia. I filmati d’archivio si presentano come un passato che arricchisce le immagini presenti e dà loro profondità. Le pratiche di rimontaggio e campionamento che caratterizzano il web costruiscono un paesaggio di frammenti che in maniera intensa, anche se inconscia, si deposita negli occhi degli spettatori. Come dare senso, oggi, al racconto del cinema? Come raccontare una realtà fatta anzitutto di immagini?

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Fare cinema a Bologna e in Emilia-Romagna

Visioni Italiane si pone inoltre come centro focale di una riflessione sul fare cinema a Bologna e in Emilia-Romagna, innanzitutto, come sottolinea il titolo della sezione ormai classica dove trovano spazio le produzioni del nostro territorio.

Un pomeriggio (quello di giovedì 28 ottobre, a partire dalle ore 15) di incontro con autori e produttori attivi in Emilia-Romagna sarà dedicato a Il cinema che verrà e vedrà gli interventi di Giampaolo Bigoli, Lorenzo Cioffi, Giulia Giapponesi, Stefano Migliore, Paolo Muran, Matteo Parisini, Andrea Romeo, Paolo Rossi Pisu. Gli interventi saranno introdotti da Fabio Abagnato (responsabile Film Commission Emilia-Romagna).

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Incontro con lo sceneggiatore Marco Pettenello

Quest’anno protagonista dell’incontro monografico sarà lo sceneggiatore Marco Pettenello (sabato 30 ottobre, ore 11). Nel 2021 ha ottenuto il David di Donatello per la migliore sceneggiatura non originale di Lontano lontano, scritta con il regista Gianni Di Gregorio. Padovano, classe 1973, Marco Pettenello muove i primi passi nella scrittura per il cinema accanto al concittadino Carlo Mazzacurati, di cui firma La lingua del santo, La giusta distanza, La passione e l’ultimo La sedia della felicità. Nel 2007 vince il Premio Solinas insieme ad Andrea Prandstraller con Nudi alla meta, poi diventato Non è mai colpa di nessuno. Collabora, tra gli altri, con Andrea Segre, Silvio Soldini, Francesco Lagi, Matteo Oleotto, Francesco Patierno, Duccio Chiarini, Antonio Padovan. La commedia con venature malinconiche ereditata dal maestro Mazzacurati si affianca a una spiccata sensibilità nel sondare la realtà della provincia italiana, il Nordest in particolare, come crocevia di tensioni sociali e umane. Pettenello si è cimentato anche con la televisione e attualmente sta scrivendo con Alice Rohrwacher la serie Ci sarà una volta. Appuntamento realizzato in collaborazione con ANICA.

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I concorsi

Tornano anche in questa 27ª edizione i concorsi che in questi anni hanno premiato i migliori prodotti audiovisivi indipendenti o esordienti del nostro cinema: corto e mediometraggi di fiction (concorso Visioni Italiane), documentari (Visioni Doc), lavori che mettono le tematiche ambientali al centro del loro racconto (Visioni Ambientali) e l’acqua nello specifico (Visioni Acquatiche, concorso realizzato in collaborazione con Mare Termale Bolognese). E si riconferma il concorso Visioni Sarde, che propone uno sguardo sul nuovo cinema sardo, molto vitale e vivace.

C’è poi il concorso dedicato ai giovanissimi, gli studenti delle scuole dell’Emilia-Romagna, ancora una volta tantissimi a partecipare al Premio Luca De Nigris, momento di entusiasmo indescrivibile per dei ragazzi che trovano nelle giornate del Premio il compimento di un lavoro che li ha impegnati magari per mesi: anche così si forma un pubblico di cinefili.

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Le giurie e i premi

Ancora una volta di grande prestigio il parterre delle giurie. Quella di Visioni Italiane è composta da Alessia Barela (attrice), Giovanni Egidio (giornalista), Sara Fgaier (montatrice), Francesco Lagi (regista), Filippo Meneghetti (regista), e assegnerà un premio di € 10.000 al Miglior film (offerto da Pelliconi) e uno di € 3.000 per la Miglior la regia (premio, offerto da Shopville Gran Reno, intitolato alla memoria di Giovanni Bergonzoni), il premio Young for Young di € 2.000 (offerto dal prof. Massimo Sordella) alle migliori opere (una di fiction, l’altra documentaria) che affrontino il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.

La giuria di Visioni Doc è invece composta da Fabio Bianchini (regista), Francesco Montagner (regista), Emiliano Morreale (critico), Michela Occhipinti (regista), Marina Spada (regista), che assegneranno un premio di € 2.000 alla Miglior opera e l’iscrizione gratuita all’associazione Doc/it.

Visioni Ambientali e Visioni Acquatiche assegneranno rispettivamente due premi di € 500 l’uno, offerti da Villaggio della Salute Più, mentre a € 1.000 ammonta il premio di Visioni Sarde. Tre premi di € 500 sono offerti dall’Associazione Gli Amici di Luca per il Premio Luca De Nigris