Mentre la famiglia è riunita per festeggiare il Natale, Anja scopre di avere un tumore al cervello. Lei e il marito dovranno affrontare la burocrazia ospedaliera e il dolore dei figli, oltre a tentare di sciogliere i nodi irrisolti del loro rapporto. Supportato da un gruppo di ottimi interpreti e da una scrittura che evita tutte le trappole del sentimentalismo, il coinvolgente film della norvegese Maria Sødahl “ci costringe a fare i conti con le nostre paure, mentre la malattia della protagonista diventa una specie di indistinta metafora di quello che la vita può metterci di fronte” (Paolo Mereghetti).