Il buono, il brutto, il cattivo

(Italia/1966) di Sergio Leone (178')
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LunettArena

Regia: Sergio Leone. Soggetto: Luciano Vincenzoni, Sergio Leone. Sceneggiatura: Age [Agenore Incrocci], Furio Scarpelli, Luciano Vincenzoni, Sergio Leone, Sergio Donati (non accreditato). Fotografia: Tonino Delli Colli. Montaggio: Eugenio Alabiso, Nino Baragli. Scenografia: Carlo Simi, Carlo Leva. Musica: Ennio Morricone (versi della canzone La storia di un soldato di Tommie Connor). Interpreti: Clint Eastwood (Joe ‘Biondo’), Eli Wallach (Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramírez), Lee Van Cleef (‘Sentenza’), Luigi Pistilli (Padre Pablo Ramirez), Aldo Giuffré (Capitano Clinton), Rada Rassimov (Maria, la prostituta), Enzo Petito (Milton, il proprietario dell’emporio), John Bartha (lo sceriffo). Produzione: Alberto Grimaldi per PEA – Produzione Europee Associate/United Artists. Versione inglese con sottotitoli italiani

Copia proveniente da Cineteca di Bologna per concessione di Leone Film Group


Serata sostenuta da Lloyds Farmacia


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Il buono, il brutto, il cattivo

(Italia/1966) di Sergio Leone (178')

In genere Sergio non mi dava le sceneggiature. Mi raccontava la storia, il suo approccio ai personaggi e come sarebbero state disegnate le ambientazioni. Io  poi componevo le musiche. [...] Le storie di Sergio Leone evolvevano, e di conseguenza anche le mie idee musicali divenivano migliori. In Il buono, il brutto, il cattivo l’idea di basare il tema musicale portante sul suono d’un coyote era stato un passo avanti. Un tema in tre diverse variazioni che riflettevano i tre personaggi principali. C’era un articolazione nel concetto e nella forma di quei pezzi che non era esistita in Per un pugno di dollari.


Ennio Morricone


 


Morricone era un autentico maestro che, attraverso la musica, aveva compreso l’anima e il suo funzionamento, portando bellezza e verità nel mondo e arricchendo le nostre vite con una visione al contempo pura ed eternamente giovanile. La sua opera è senza tempo. “L’estasi dell’oro” da Il buono, il brutto e il cattivo mi colpì al pari de La sagra della primavera di Stravinskij, la Sinfonia n. 4 di Ives, e Arcana di Edgar Varèse, con la sua complessa ingegnosità ritmica, il suo universo sonoro unicamente originale, le sue seducenti oscillazioni romantiche e l’elevato senso lirico. [...] Nell’abbracciare il liricismo del suo retaggio italiano, il suo talento per le melodie era straordinario. Era uno di quei musicisti magici in grado di creare una melodia indimenticabile da una ‘manciata’ di note (possiamo osare un confronto fra le famose cinque note dell’‘ululato del coyote’ in Il buono, il brutto e il cattivo e la quattro note d’apertura dalla Sinfonia n. 5 di Beethoven?). La meticolosa maestria di Ennio, il suo orecchio unico per l’orchestrazione, l’armonia, la melodia e il ritmo risultavano in una musica perfettamente equilibrata sotto ogni punto di vista, e come con tutti i maestri, ogni nota esiste per una ragione ben precisa.  Con le sue radici sia nel mondo della musica pop che nell’avanguardia, Morricone era un innovatore, e superava ogni nuova sfida con un approccio originale. [...] Le avventure sonore di Morricone hanno toccato così tante vite in così tanti modi diversi che è difficile immaginare un mondo senza di loro.  


John Zorn

Restauro 2014 :

Restauro promosso da Fondazione Cineteca di Bologna, Leone Film Group, Metro Goldwyn Mayer e realizzato da Laboratorio L’Immagine Ritrovata. Si ringraziano Alberto Grimaldi e CSC – Cineteca Nazionale
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LunettArena

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Versione originale con sottotitoli

Lingua originale: inglese