Due vecchi uomini camminano attraverso Cracovia, ex capitale della Polonia (“che oggi sembra Disneyland”, dice uno di loro) che prima della Seconda guerra mondiale contava circa settantamila ebrei, ridotti oggi a poche centinaia. Quei due uomini sono Roman Polanski e Ryszard Horowitz, un grande regista e un grande fotografo, che furono amici da ragazzi in quella città, separati dalle persecuzioni naziste, il secondo finito ad Auschwitz e salvato da Oskar Schindler. Riaffiorano i ricordi, attraverso foto di famiglia, materiali di
repertorio scarni e intensi e, soprattutto, l’ininterrotto dialogo punteggiato di momenti ilari e surreali.