Tratto dal racconto Tema del traditore e dell’eroe di Borges, il film è una favola labirintica sull’ambiguità, leggibile sia a livello politico che psicoanalitico.
Bertolucci continua a interrogarsi su se stesso, tracciando la figura romantica di Athos (Giulio Brogi), intellettuale diviso tra borghesia e marxismo, intrappolato nella ricerca della verità sulla morte del padre. Dramma epico, in bilico tra realtà e immaginazione, impressionismo e surrealismo, sfocia alla fine in una dimensione onirica, accentuata dalla fotografia di Vittorio Storaro.