Visioni Italiane / Concorso

Info
Il posto della felicità

(Italia/2019) di Aliosha Massine (15')

C’è lo zampino di un grande outsider come Marcello Fonte, il ‘canaro’ di Dogman, produttore di questo intreccio di storie ai margini: margini metaforici della società e margini reali di una città, che schiudono invece l’orizzonte di una campagna dove si incontreranno due giovani, una ragazza italiana e un immigrato clandestino.


Aliosha Massine (Roma, 1991)


Inizia a recitare a quattordici anni. Frequenta la scuola del Teatro Stabile di Torino e dal 2015 lavora come attore presso l’Ert (Emilia Romagna Teatro). È sceneggiatore e regista di diversi cortometraggi tra i quali La condanna (2016) e L’evasione (2018).

Gas Station

(Italia/2020) di Olga Torrico (10')

Alice lavora in una stazione di servizio. Non suona più, ha rinchiuso dentro di sé il fuoco che le bruciava dentro per la musica. Quando in un’afosa giornata estiva compare il suo vecchio insegnante, inizia a chiedersi se non sia rimasta per troppo tempo senza carburante.


Olga Torrico (Formia, 1991)


Laureata in lingue e letterature straniere, si è specializzata in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale. Dal 2014 lavora con Elenfant Distribution e nel 2016 ha fondato, con Adam Selo, la società di produzione Sayonara Film. Gas Station è il suo primo corto.

Lindiota

(Italia/2019) di Chiara Livia Arrigo (22')

Il cinema come memoria: una giovane regista cerca le tracce dei genitori perduti per droga, come molti loro coetanei. La memoria è, da un lato, quella di chi resta, dall’altro quella che le immagini hanno conservato di un passato che ora sono capaci di restituirci.


Chiara Livia Arrigo (Milano, 1992)


Dal 2013 comincia a lavorare come assistente alla regia e segretaria di edizione e nel 2015 si laurea in Media design e arti multimediali alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Il suo corto di tesi, Es-say (2015), è stato presentato a Visioni Italiane 2016.

Pizza boy

(Italia/2019) di Gianluca Zonta (15')

Ci chiediamo quali storie racchiudano quei cubi-zaino che vediamo sfrecciare sulle spalle dei porta-pizze (o quel che vi pare)? Per noi c’è dentro solo una pizza (o quel che vi pare). Per chi le porta, un figlio in arrivo e un’altra corsa, ma verso l’ospedale, per arrivare in tempo.


Gianluca Zonta (Castelmassa, 1980)


È laureato al Dams di Bologna e ha frequentato il Master in sceneggiatura “Carlo Mazzacurati” dell’Università di Padova. Tra le sue opere: Il confine (2012), in concorso a Visioni Italiane 2013, Un quarto alle otto (2015) e È solo un nastro che gira (2017).

Info

Lingua

italiano

Parte di: